RAZIONALE SCIENTIFICO
La sclerosi multipla (SM) è una malattia autoimmune demielinizzante del sistema nervoso centrale e la principale causa di disabilità neurologica di origine non traumatica nei giovani adulti.
È una patologia complessa, la cui gestione richiede un approccio articolato per controllare le ricadute, gestire la progressione e trattare i sintomi tipici di malattia. Infatti, la SM, presenta un’ampia eterogeneità di sintomi, il cui trattamento spesso richiede la somministrazione concomitante di più farmaci, ciascuno mirato alla gestione di un particolare sintomo. La politerapia, però, aumenta il rischio di possibili interazioni farmacologiche e la comparsa di effetti collaterali.
La spasticità è uno dei sintomi frequentemente alla presenza di un carico importante di disabilità e/o a un peggioramento della qualità di vita delle persone affette da SM.
L’immissione in commercio, di terapie sintomatiche per la spasticità ha portato a un notevole cambiamento nella gestione, non solo della spasticità stessa, ma anche di altre funzioni/sintomi spesso associati come spasmi, crampi, dolore, disturbi del sonno, disfunzioni vescicali, fatica e anche tremore. Tali sintomi sono presenti non solo nelle fasi avanzata di malattia, ma anche precocemente in pazienti con bassa disabilità.
Infatti, alcuni studi hanno mostrato come i recettori endocannabinoidi siano distribuiti a livello di tutto il Sistema Nervoso Centrale. Nello specifico, i recettori del tipo CB1 e CB2 sono situati principalmente a livello troncoencefalico. È noto che, in tale sede, vi siano centri nervosi in grado di contribuire in modo rilevante nel mantenimento del tono muscolare, nella regolazione del sonno, della funzione della vescica e della percezione del dolore.
L’individuazione di un gruppo di sintomi che potrebbero avere una fisiopatologia di base comune e che potrebbero rispondere ad una stessa terapia, aggregati nel nuovo concetto unico di “sindrome da spasticità-plus”, potrebbe rappresentare una valida alternativa per semplificare e migliorare il trattamento di tale sintomatologia nell’ambito della SM. Questo approccio permette non solo di porre maggiore attenzione all’utilizzo di terapie sintomatiche sin dall’esordio di malattia ma anche di ridurre l’utilizzo di plurimi farmaci sintomatici e di conseguenza ridurre l’impatto di possibili effetti collaterali ad essi associati.